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Allevare il maiale, accudirlo, farlo crescere amorevolmente, pur sapendo che la sua fine è una e una sola. Arrivare alla stagione buona per la macellazione seguendo dei riti antichi e sapienti. Prepararsi per i giorni in cui tutti sono occupati a far su i salami. Gesti che si perdono nella notte dei tempi: da quando questa "musina dei poreti", come la definisce Gianluigi Secco nella presentazione, era un tesoro da cui ricavare tutto l'occorrente per sfamare intere famiglie. Il libro, racconta le fasi durante le quali i luganeghèr, stretti e concentrati sopra il grande tavolo, sono intenti a tagliare, pesare, macinare, insaccare. Erio ha scelto la sua lingua materna, il dialetto bellunese, per parlarci. L'italiano che traduce e chiarisce certi termini a volte incomprensibili, non riesce a rendere la freschezza della parlata originale. Le immagini, rubate in presa diretta, raccontano senza bisogno di parole i tempi scanditi, i gesti, gli strumenti. Nel corso dei secoli questa pratica si è fatta stile di vita: ma ormai, come tante altre usanze popolari, sta scomparendo anche dalla memoria